Lo Stemma

Ultima modifica 10 marzo 2021

Storia dello stemma del comune di Clusone…
Circa lo stemma di Clusone appare evidente come, nelle varie raffigurazioni, nel corso dei secoli si sia verificato un susseguirsi, piuttosto frequente, di confuse interpretazioni o addirittura di arbitrarie invenzioni. Sembra comunque che nessuno finora sia riuscito a dare una spiegazione valida e persuasiva circa le origini ed il significato dello stemma di Clusone. Nel corso dei secoli Clusone ha adottato diversi stemmi e tutti con motivi grafici più o meno similari anche se qualcuno, con segni inspiegabili. Si è perfino voluto, interpretare quale stemma di Clusone, l’emblema scolpito sulla sommità di una antica lapide romana rinvenuta a Clusone secoli fa e che attualmente si trova presso il museo archeologico di Bergamo. È comunque evidente che detto emblema romano, riscontrato anche in altre lapidi mortuarie romane, non poteva avere alcun nesso con la rosa alpina di cui si fregia ancora oggi lo stemma di Clusone. Osservando la facciata maggiore del Palazzo Comunale affrescata fra il 1400 ed il 1700 (durante il periodo in cui Clusone era volontariamente sottoposta alla Repubblica Veneta), si nota che molti stemmi appartenenti ai vari Podestà che si sono susseguiti nel governo di Clusone e della Valle, presentano varie rose araldiche con cinque petali e che potrebbero avere riprodotte le stesse rose alpine. Gli affreschi più antichi e che rappresentano stemmi con rose alpine sono quelli di Paolo Loredan, Podestà di Valle nel 1503. Rappresentano un “Troncato” con tre rose bianche in campo rosso e tre rose rosse in campo bianco. Anche Io stemma di Paolo Trevisan Podestà di Valle nel 1589, contiene, a sua volta, tre rose alpine rosse In campo bianco.
Bortolo Belotti nella sua “Storia di Bergamo e dei Bergamaschi” ci indica lo stemma di Lodovico Donato, Vescovo di Bergamo dal 1465 al 1484, con un “Interzato in fascia” che riporta in alto, tre rose alpine con cinque petali. Come pure Io stemma di Pietro Bembo, Vescovo di Bergamo dal 1544 al 1547 con l’interzato a Mantello che riporta tre rose alpine con cinque petali. Sempre il Belotti ci indica uno stemma della famiglia Loredan sul cui Troncato sono rappresentate tre rose alpine nel campo alto e tre rose alpine nel campo basso. Nel Blasone di Bergamo del Cap. Michele Pagano (1624) si trova riprodotto al n. 199, lo stemma della Comunità di Clusone in tale forma, che richiama però più la forma del fiore di Zinnia, che non di una Rosa. II Comm. Giudici afferma inoltre che nella Civica Biblioteca di Bergamo nella rassegna “Araldica Bergomense” (1888), sotto il n. 3003, si nota lo stemma della Comunità di Clusone formato da una rosa con corolla a cinque petali ed al centro sei capocchie di stami ritornando alla facciata maggiore del Palazzo Comunale di Clusone sulla parte alta di uno stemma affrescato nella stessa epoca, sono in mostra due belle rose alpine rosse con cinque petali. Su molti documenti comunali di fine ‘800 ed inizio ‘900, su una carta topografica del territorio di Clusone relativa al censimento del 1901. Che si trova presso gli uffici comunali, si possono osservare stemmi di Clusone in uso in quel periodo e con una forma del tutto particolare. Il timbro metallico di detto stemma e non più usato, entrerà sicuramente a far parte dei tanti antichi cimeli di cui è dotato il museo Sant’Andrea di Clusone.
Lo stemma è formato da una rosa con gambo e due foglie racchiusa in campo ovale sormontato da una corona a cinque punte. Sulla Torre dell’Orologio, alla destra della Finestra posta sotto la mostra, verso i primi del ‘900, venne dipinto uno stemma di Clusone che il tempo ha ormai quasi del tutto cancellato. Come si sia arrivati ad adottare le palle rosse al posto dei petali nello stemma di Clusone, non è certo cosa facile da spiegare. Forse, una spiegazione potrebbe venire dal fatto che non tutti coloro che si accingevano a tracciare lo stemma erano degli esperti disegnatori. E’ logico pertanto che qualcuno abbia trovato più semplice e più comodo tracciare i petali della rosa mediante una linea semplice e continua, così da formare tanti cerchi, o meglio ancora delle «Palle» dipingendole di colore rosso, in quanto i petali della rosa alpina sono rossi.
Un cerchio dal diametro di circa cm. 30 racchiude un «Grembiato» con tre scomparti rossi e tre gialli (i colori della città). Nel centro, un cerchio più piccolo racchiude cinque palle rosse disposte a pentagono ed una al centro a modo di bottone. Da quanto è stato finora illustrato è logico pensare che non a caso, nel 1952 il Comune di Clusone con l’intendimento di rimettere in luce il motivo tradizionale della Rosa, su progetto e disegno dell’arch. Luigi Angelini adottò opportunamente lo stemma definitivo facendo confezionare il proprio “Gonfalone”.
Da allora Clusone sfoggia ufficialmente il proprio stemma, composto da un “Partito” con la parte destra di color rosso e quella sinistra di color giallo con in mezzo una Rosa Alpina e cinque petali con al centro un bottone. Sopra lo “Spartito”, troneggia una bella torre con cinque merli guelfi (in quanto Clusone è stata per la maggior parte della sua storia retta da Guelfi), che domina l’elegante stemma della città.
Il “Partito” è stato infine, contornato da un semplice ma elegante “Barocchino” che serve da ornamento allo stemma stesso. Si è poi voluto completare lo stemma mediante una «Targhetta» con la scritta “Città di Clusone – Valle Seriana Superiore”.

CLUSONE


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